Leggings e dintorni

“Devi pesare meno di 90 chili”

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Eccola, la prima delle cinque regole fondamentali  per poter indossare i leggings, stando a quello che dice  una delle tante immagini sarcastiche sull’ educazione allo stile che circolano tra i social. Ricordo che la prima volta che ne vidi una ci rimasi molto male, perchè non solo la trovai triste, ma anche perchè in fondo ci vedevo del vero. Da consumatrice assidua e oversize dei leggings, mi sento colpita nel personale, e un po’ tirata in causa; e dunque, visto che ne ho i mezzi, ho deciso di dire la mia a riguardo, e di sfatare questo mito.

E quindi sì, lo dico a gran voce: vestire leggings con taglie comode si può! Bastano solo un po’ di accorgimenti e un po’ di buonsenso.

Il leggings, si sa, è uno dei capi d’abbigliamento preferiti dalle donne, non importa la taglia. Sono comodi, si adattano a tutte le forme, e cosa ancora più importante ci fanno sentire a nostro agio. E questo, nel vestire, è la cosa più importante.

Innanzitutto vediamo un attimo di capire cosa sono i leggings, e dove collocarli nel nostro armadio; messo a fuoco questo, metà degli errori che comunemente facciamo (e che, lo ammetto, ho fatto anche io a suo tempo) si possono dire scongiurati.

Leggings (sin. leggins, pantacollant, pantacalze): indumento aderente, indossato sulle gambe. Erroneamente vengono accomunati ai pantaloni, ma non lo sono. Non hanno niente a che vedere con i gambali (due capi separati, indossati uno per gamba) né con i collant con i quali condividono solo la forma. Nella maggior parte dei casi non sono assimilabili alla biancheria intima (come invece accade per calze e collant). [Wikipedia docet]

Ringraziamo quindi mamma collant e papà fuseaux per averci dato i piccoli leggings, e assimiliamo il concetto base: NON SONO PANTALONI, ma li possiamo usare come collant. Possiamo piegarli tra i jeans e i pants, o strizzarli nel cassetto delle calze, non importa. La cosa importante è capire come metterli.

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Devo ammettere che questo è un capo molto difficile da portare; per poterli indossare alla perfezione bisognerebbe avere gambe chilometriche, caviglie strette, polpacci sottili, ginocchia allineate, cosce toniche, sedere sodo, fianchi stretti e pancia piatta. Perfino la Barbie non riuscirebbe a passare la selezione per indossaleggings ufficiale, troppo curvy.

Esistono poi moltissime varianti: in base al colore, monocromatici se si rimane sul classico, o stampati come vanno di moda adesso, con trama azteca, floreale, tribale o galattica (nel senso che la stampa è una galassia, non che sono spaziali. Cioè si, sono spaziali. Il disegno, dico.) Se guardiamo il tessuto invece, possono essere in pizzo, pelle, latex, velluto, acrilico, microfibra, jersey, cotone e via dicendo.

Purtroppo quotidianamente per strada si vedono outfit non proprio esemplari (insomma, dei veri e propri disastri), che hanno ispirato le famose vignette di cui si parlava sopra.

Cosa fare allora?

La trasparenza del leggins è la principale causa di errori, soprattutto per chi è curvy. Un paio che sull’espositore ci sembra spesso o quantomeno di coprenza accettabile, il più delle volte indossato non lo si distingue da un collant. Il blu notte diventa un celeste chiaro, il nero diventa rosato e le stampe che ci hanno attirato per i loro colori sgargianti sbiadiscono e si deformano. Un flop su tutta la linea. Il trucco è scegliere un tessuto come il cotone o la pelle: seguono le curve, senza deformarsi troppo. Lasciamo perdere quindi i sintetici che, oltre a lasciar intravedere slip e coulottes, si appoggiano meravigliosamente ad ogni difetto delle nostre gambe, prima fra tutte la cellulite (e qui stendiamo un velo pietoso).

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Un altro punto fermo è la lunghezza di ciò che si indossa sopra il leggings: assolutamente vietate t-shirt, camicette, felpe o bluse corte! Ragazze mie, capiamoci: il sedere va sempre coperto. E quindi puntiamo a gonne e vestiti, e maximaglie, maglioni e camice appositamente oversize, che coprano sedere e cosce il più possibile. Meglio tenere tutti questi capi morbidi, per dare movimento, altrimenti il rischio è quello di ottenere l’effetto salsiccia, assolutamente da evitare. Un mio consiglio è anche quello di giocare sui livelli: usate una maglia come una canotta dritta o con il bordo di pizzo, purchè lunga, a cui abbinarci una maglia più larga e corta sopra. In questo modo, giochiamo con gli strati (che non devono comunque essere eccessivi) e possiamo creare infiniti abbinamenti.

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Infine, le scarpe, e qui nessuna regola diversa dalle altre: ogni occasione ha le sue. Sì a ballerine, tronchetti (che solitamente tagliano la gamba, ma con un leggings colorato o di pelle nera invece tendono a slanciare), tacchi e zeppe. Occhio a stivali e stivaletti: ottimi d’inverno, ma qui le regole sono opposte al solito; eliminate le mezze misure, i modelli che arrivano al polpaccio sono letali per la figura. Meglio puntare ad un taglio alla caviglia, oppure sotto al ginocchio. L’ultimo appunto va al connubio tra leggings l scarpe da ginnastica, che dà un effetto un po’ trasandato, molto sportivo, quasi come in tenuta da palestra. In quel caso, usare una maglia particolare seppur sportiva e qualche accessorio giusto (una collana lunga e vistosa, ad esempio) aiutano ad ingentilire il look.

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Quali sono le occasioni d’uso? Tutti i giorni, ovviamente! Sono un capo eclettico, che può andare bene in ogni occasione, purchè con logica: a scuola possiamo sbizzarrirci con ogni fantasia e colore; in università o in ufficio invece userei toni più neutri e meno accesi, mentre per la sera, o ad una festa, un paio di leggings di pizzo fa la sua bella figura.

Qualche consiglio in più…

Come in ogni cosa, la sobrietà e la parsimonia sono sempre vincenti; Se usiamo leggings (e questo vale anche per i collant o i pantaloni) stampati, con molti colori o particolari, teniamo scarpe e abbigliamento neutro, quasi monocromatico. Fiori, pizzo e paiettes insieme non stanno bene, a meno che il nostro obiettivo non sia quello di sembrare dei lampioni catarifrangenti che camminano per le strade.

Il leggins corto al polpaccio sarebbe da evitare, a meno che non siate in palestra: accorcia la gamba e la figura in generale, e rende l’immagine disarmonica.

Se il vostro punto critico è il busto, quindi il seno abbondante ma soprattutto il girovita, l’importante è indossare dei leggings a vita un po’ più alta: in questo modo evitiamo che segnino e mettano in evidenza i chili di troppo. Puntiamo invece sulle gambe, quindi nessuna restrizione riguardo a colori e tessuti. Se invece il problema è proprio il fianco o la gamba, niente paura: sfruttate al meglio il decoltè o il girovita: un punto luce su una bella scollatura cattura l’attenzione, e una cintura sottile in vita mette in evidenza i punti di forza. In questo caso, meglio usare il nero, o colori neutri, senza esagerare con le stampe: in questo modo slancerete senza eccedere.

Infine, ricordate: non importa la taglia, è come indossi e come ti fa sentire quello che indossi che fa la differenza!

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Vi lascio con alcuni dei modelli più carini (l’ultimo è senza dubbio il mio preferito!!) E voi? Cosa ne pensate? Leggings sì, leggings no? Fatemi sapere!

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4 pensieri su “Leggings e dintorni

  1. Leghings si!! Ma soprattutto siii alle tue chiare e semplici regole: se ci facciamo guidare dal buonsenso le cose non possono che andare bene!! 🙂 Anche perché vedere i sederi, che sia di una taglia 28 o di una 50, è in ogni caso un brutto spettacolo! Poi la penso come te: se ci si sente a proprio agio la taglia non è un problema! Sono onesta però: io li porto solo neri, ancora non ho avuto il ‘coraggio’ di osare qualche stampa variopinta, ma per avere quelli dell’ultima foto sarei disposta a tutto 😛

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